Sostenibilità

Giardinieri “extra” Milano usa il Patto

Patto per il lavoro al via, il primo a utilizzarlo è il Terzo settore

di Francesco Maggio

Tempestivo, concreto, propositivo come suo solito, anche con il Patto per il lavoro di Milano il Terzo settore ha conquistato un importante primato: quello di essere stato il primo, tra i soggetti che vi aderiscono, ad aver presentato un progetto. Si chiama ?Milano extrapulita?, è stato messo a punto dal consorzio di cooperative sociali ?Farsi prossimo? promosso dalla Caritas Ambrosiana e vuole conseguire molteplici obiettivi: garantire la pulizia accurata delle strade e delle piazze di Milano, mantenere il verde cittadino e migliorare la qualità della vita nei quartieri, favorire l?inserimento nel mercato del lavoro di persone in difficoltà, tra le quali gli stranieri, attraverso un impiego dignitoso e utile alla comunità, sviluppare attività di formazione idonee a facilitare percorsi individuali di crescita professionale. L?iniziativa rientra nell?ambito del Patto per il lavoro di Milano lanciato l?estate scorsa e al suo via ufficiale proprio in questi giorni con l?insediamento della Commissione valutativa.
Scopo del Comune è, da un lato, trovare manodopera per servizi (alla città, alla persona, alle imprese) spesso svolti dal ?pubblico? in modo costoso e inefficiente o addirittura non garantiti affatto e, dall?altro, tradurre i fattori di criticità come l?immigrazione, il lavoro nero, la microcriminalità, la disoccupazione di lungo corso o di categorie deboli in opportunità di sviluppo. Il Patto coinvolge numerosi soggetti pubblici e privati (Cisl e Uil, Terzo settore, imprese, banche, Stato e Comune) i quali si impegnano, a vario titolo, a elaborare proposte ad hoc per promuovere nuova occupazione e integrazione sociale. I tempi di attuazione però si sono rivelati più lunghi del previsto. Così, solo il 17 marzo si è insediata a Palazzo Marino la Commissione di concertazione incaricata di deliberare sui progetti presentati. Tuttavia, essendo stata ?Milano extrapulita? la prima iniziativa ad approdare in Commissione, verosimilmente entro poche settimane dovrebbe diventare a tutti gli effetti operativa.
«Il nostro progetto nasce prima della decisione del Comune di dar vita al Patto» spiega Massimo Minelli, responsabile dell?area progetti del consorzio ?Farsi prossimo?, «perché siamo profondamente convinti che il lavoro sia uno strumento indispensabile per dare dignità alle persone, soprattutto a quelle che versano in condizioni di particolare difficoltà come nel caso degli extracomunitari. Non a caso la locuzione ?extra? presente nel nome del progetto non sottintende solo la volontà di contribuire a rendere la città il più possibile pulita e vivibile attraverso attività quali, per esempio, la raccolta dei rifiuti o la pulizia delle vetrine dei negozi, la segnalazione agli uffici pubblici competenti di disservizi o urgenze di manutenzione, di pubblicità abusive o soste fastidiose e così via. Ma richiama anche la nostra intenzione di voler ottenere simili risultati tramite il coinvolgimento degli stranieri impegnandoci ad aiutarli nella ricerca di un alloggio e di possibili nuovi e più ?prestigiosi? sbocchi professionali. Poi è arrivato il patto» continua Minelli, «e questo ci ha permesso di attivare un?importante interlocuzione con i commercianti i quali mi auguro ci sostengano presto nella completa realizzazione del progetto».
?Milano extra pulita?, infatti, in un primo momento partirà usufruendo di un contributo del Comune di 200 milioni di lire relativo a due aree urbane, ciascuna delle quali prevede l?impiego di due operatori e il beneficio di un centinaio di utenti. Dopo questa fase sperimentale, che durerà circa un anno, si dovrebbe poi passare a un?altra decina di zone, anche grazie al coinvolgimento dei commercianti.

Info: ?Milano extrapulita?
tel. 02.29537462, fax 02.20401120.

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